Strada facendo

IGLES CORELLI, RICERCA, ARTE E AVANGUARDIA

Dopo aver sentito parlare tante volte di Villa Rospigliosi, bellissima location situata nella frazione di Spicchio nel comune di Lamporecchio, finalmente ci sono. E’ un giorno particolare, dedicato quasi esclusivamente al personaggio che da vita al noto ristorante che alberga all’interno di questa bellissima dimora. All’ingresso principale, cerco qualcuno per sapere dove indirizzarmi e mentre un operaio mi da delle indicazioni, nel salone attiguo, un pianista è intento a provare dei pezzi di quello che più tardi sarebbe stato il suo concerto. Arte e bellezza dovunque, atmosfera intrigante e una scala che mi porta nelle sale sottostanti, quelle del ristorante Atman. Ad accogliermi, naturalmente, il padrone di casa; Igles Corelli. Personaggio eclettico, cordiale e sempre pronto a raccontare, attraverso le sue vicissitudini, importanti spicchi di storia della cucina italiana. Originario di Argenta, cittadina della bassa ferrarese, ricorda che “proprio li”, nella sua città natale, l’incontro con un grande personaggio quale Giaginto Rossetti e il suo “Trigabolo”, segnano in modo profondo la sua professionalità, appena sbozzolata da alcune precedenti esperienze estere. Il primo per la sua straordinaria conoscenza della materia prima e il Trigabolo per essere stato a tutti gli effetti, il primo ristorante di sperimentazione e ricerca: prima parola chiave attraverso la quale raccontare Igles.
Poi racconta dell’arte, come secondo step del suo successo e di quanto questa abbia influito nella sua formazione, nella sua creatività, avvicinandolo alla materia, al cromatismo, alla composizione. Tutto questo grazie all’incontro con una pittrice che lavorava con Emilio Vedova a Venezia. Il periodo della Pop-Art diventa per lui un grande punto di riferimento che interpreta spesso, dagli anni 80 in avanti, nei suoi piatti, molto legati all’arte come disposizione di colori ed altro. L’ultimo tassello, dei tre che lo hanno portato ad essere protagonista, Igles lo racconta come la semplice fortuna di essere sempre stato “mezzo metro avanti” a tanti altri. “Nell’85, mentre gli altri facevano le Penne alla Vodka e gli spaghetti con il caviale ei l salmone – dice Igles – noi facevamo la crema di pomodoro del Piennolo servita a 50 gradi con un gelato di aceto balsamico di Modena, un piatto, se vogliamo, tutt’oggi attuale. I fiori e le erbe aromatiche presenti oggi nei piatti di tanti chef, già nel ’92 io li trattavo come ingredienti principali nei piatti e non come elementi decorativi, tanto da dedicargli un libro. Oggi, qui da Atman, lavoriamo con ultrasuoni e altra sofisticata tecnologia, questo dimostra ancora oggi più che mai la voglia di continuare ad essere sempre un pezzo più avanti. Gli elementi più importanti della mia attuale filosofia di cucina, sono l’innovazione, la ricerca sul prodotto e il bello. La mia idea di bellezza è entrare al mattino al lavoro e godere del piacere di ascoltare buona musica, vedere un bel quadro e a Villa Rospigliosi queste cose non mancano e sono quelle che fanno iniziare bene la mia giornata. Il bello stimola le grandi passioni e tutti i miei grandi piatti sono nati e nascono da queste passioni, nelle quali la donna ha un ruolo dominante.
Altro aspetto importante per non dire vitale è che adoro lavorare con i giovani, le mie brigate sono sempre state composte da giovani, dai quali traggo continue energie che poi vengono interpretate nei piatti. La figura ideale per me però è quella del giovane veritiero e non saccente. Il percorso deve essere progressivo, solido e importante”.
Racconti, concetti, storia e aneddoti di un personaggio, padrone della scena, del palcoscenico su cui opera, dal quale controlla tutto e non si allontana mai. Interprete di un mestiere in continua evoluzione, di sogni ancora da realizzare, mai pago di ciò che ha ottenuto, curioso interprete della vita che ha scelto di vivere intorno a una cucina con la quale appaga il proprio ego, consapevole di ciò che vale e di ciò che è.

Claudio MolloIGLES CORELLI, RICERCA, ARTE E AVANGUARDIA